Il cosiddetto decreto “Semplifica Italia” approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri promuove fortemente digitalizzazione e informatica.
Un ruolo fondamentale è attribuito all’agenda digitale che è costituita, secondo il Comunicato stampa ufficiale di quattro punti:
-costituzione di una cabina di regia per lo sviluppo della banda larga e ultra-larga
-open data nella pubblica amministrazione
-cloud computing nella pubblica amministrazione
-smart communities
I temi di maggiore interesse sotto il profilo giuridico sono due: open data e cloud computing.
L’open data, cioè la fruibilità dei dati fra pubbliche amministrazioni, e quindi la valorizzazione e la condivisione del patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni, è già previsto nel Codice dell’amministrazione digitale, in più punti. Attualmente le principali limitazioni giuridiche all’open data sono costituite dalla sussistenza di diritti protetti dalla legge sul diritto d’autore, del diritto alla protezione delle banche di dati (c.d. diritto sui generis), dalla tutela del diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali.
Dall’agenda digitale potrà venire un impulso all’attuazione di strategie operative per la diffusione dell’open data.
Il cloud computing può comportare un notevole risparmio di risorse: il rischio è che dei dati su cloud si perda il controllo. Per questa ragione, in Norvegia è stato al momento escluso che i dati della pubblica amministrazione possano utilizzare il cloud.
Le criticità giuridiche sono, ancora una volta, costituite dalla protezione dei dati personali.
Anche a questo riguardo è auspicabile che l’agenda digitale fornisca chiare linee operative.
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