Con sei emendamenti soppressivi la Camera ha eliminato dalla Legge Comunitaria 2011 l’emendamento che era stata definito dalla stampa come il SOPA italiano.
La proposta normativa, presentata dall’on.Fava (Lega Nord), imponeva agli hosting provider la cancellazione di contenuti dal web su semplice richiesta di una delle parti interessate, senza alcun accertamento da parte dell’Autorità giudiziaria o amministrativa.
Il SOPA Italiano a è stato cassato trasversalmente dalla Camera, con l’approvazione di sei identici emendamenti soppressivi presentati da Pdl, Idv, Fli, Api, Pd e Udc. Gli emendamenti sono passati con 365 voti a favore, 57 contrari e 14 astensioni.
Grande soddisfazione è stata espressa dalle associazioni per i diritti digitali dei cittadini, in particolare da Agorà Digitale, in prima linea nella protesta contro l’emendamento Fava. Loca Nicotra, presidente di Agorà Digitale, ha commentato la notizia sul blog dell’associazione: “Il voto di oggi conferma innazitutto le nuove importanti ed efficaci possibilità di mobilitazione che la Rete affida ai cittadini, sempre più determinati a far valere i propri diritti interagendo e se necessario contestando direttamente i propri rappresentanti. Ma è anche il segno che esiste una piccola pattuglia trasversale di parlamentari determinati a difendere i valori di una rete libera e aperta.”
La soppressione dell’emendamento Fava è stata invece accolta con una certa delusione dai principali rappresentanti dell’industria dell’intrattenimento italiana. Il presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo ha parlato di “un’occasione persa per contrastare la pirateria”, mentre il presidente del FIMI, Enzo Mazza ha sottolineato come la bocciatura del SOPA italiano rappresenti “una vittoria per Megaupload e The Pirate Bay”.
[…] la bocciatura dell’emendamento definito dalla stampa come il “SOPA italiano”, l‘On. Fava (Lega Nord) presenta ora ulteriori proposte normative volte ad imporre agli […]