L’ ACTA, il discusso trattato internazionale anti-contraffazione che definisce disposizioni comuni per la repressione delle violazioni della proprietà intellettuale, potrebbe presto trovare un punto di arresto nel suo iter di approvazione al Parlamento Europeo.
A suggerirlo sarebbe stata la stessa Neelie Kroes, Commissario Europeo per l’Agenda Digitale, che, intervenendo alla conferenza “The European public on the Net” di Re:publica, a Berlino, ha ipotizzato un futuro senza trattato:
Recentemente abbiamo visto quante migliaia di persone hanno protestato contro le regole che esse vedono come un limite all’apertura e all’innovazione su Internet. Questa è una nuova voce politica forte. In quanto forza di apertura, le dò il benvenuto, anche se non sempre sono d’accordo con tutto quello che dice su ogni tema. Saremo probabilmente in un mondo senza SOPA e senza ACTA. Ora dobbiamo trovare soluzioni per rendere Internet un luogo di libertà, apertura e innovazione per tutti i cittadini, non solo per le tecno avanguardie.
Dopo anni di negoziati segreti tra Ue, Stati Uniti, Giappone, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Corea del Sud, Marocco, Messico e Svizzera, l’ACTA è stato firmato dai rappresentanti dell’Unione Europea a Tokyo lo scorso 26 gennaio ed è ora al vaglio del Parlamento Europeo.
Il trattato ha suscitato proteste dentro e fuori dalla rete contro quella che di fatto è una regolamentazione mondiale della proprietà intellettuale che, sul versante digitale, definisce disposizioni comuni per la repressione delle violazioni del copyright favorendo l’intervento diretto dei detentori di diritti nei casi di sospetta violazione.
Le parole del Commissario Kroes sono stete riprese da innumerevoli blog e magazine che le hanno accolte come l’anticipazione della decisione finale sull’ACTA del Parlamento Europeo, prevista per giugno.
Tuttavia in una conferenza stampa tenutasi in seguito al discorso, la portavoce della Kroes, Ryan Heath, ha precisato che la Commissione Europea sta continuando a lavorare su una versione finale del trattato ACTA e che il Commissario Kroes si è soltanto limitato a sottolineare una oggettiva realtà politica.
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