Dagli Stati Uniti giunge la notizia di un nuovo fronte di criticità per la condivisione non autorizzata di contenuti web.
Questa volta l’attenzione è rivolta ai siti web che offrono la possibilità di scaricare gratuitamente le tracce audio dei filmati di YouTube. Si tratta di pagine in cui, inserendo l’url corrispondente al video scelto, è possibile effettuare il download dell’audio del filmato in formato mp3. Le tracce musicali così ottenute possono poi naturalmente essere ascoltate su qualsiasi lettore, dagli iphone alle autoradio.
I servizio offerto da questi siti rappresenta sicuramente una risorsa in più per la pirateria e una nuova minaccia per l’industria musicale. Tuttavia non è dagli industriali che è partita la denuncia, bensì da Google-YouTube, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera di minaccia di azioni legali contro uno dei principali siti che offrono il servizio di decodifica audio, YouTube-MP3.org.
Secondo Google, siti come YouTube-MP3.org violerebbero le condizioni d’uso dell’API (Application Programming Interface) di YouTube, ovvero dell’interfaccia di programmazione che consente ad altri siti di accedere alle risorse del portale video. Nelle condizioni d’uso è infatti stabilito che qualunque download dei contenuti di YouTube è proibito. Il divieto sarebbe stato posto per tutelare proprio gli utenti del portale video dalle violazioni di copyright sul materiale caricato.
La compagnia di Mountain View ha quindi intimatoYouTube-MP3.org di cessare la sua attività entro sette giorni, al termine dei quali, se il servizio sarà ancora attivo, Google darà inizo ad un’azione legale.
L’amministratore di YouTube-MP3.org, di cui è noto solo il nickname Philip, ha risposto alle minccia di Google spiegando che il sito non utilizza l’API di YouTube è pertanto non può violarne le condizioni d’uso. Per quanto riguarda le accuse di violazione del copyright, in un post apparso sul suo sito Philip ha citato una sentenza tedesca nella quale si afferma che le attività di registrazione di contenuti pubblicati sul web è comparabile a quella di un videoregistratore sui contenuti televisivi.
A quanto si apprende da TorrentFreak, Google starebbe inviando lettere analoghe anche ad altri siti che offrono il servizio di conversione dell’audio dei suoi filmati.
Secondo alcune testate, l’offensiva di Mountain View sarebbe la conseguenza delle pressioni esercitate su YouTube dalle principali major discografiche statunitensi.
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