L’attivista dissidente cinese Wang Xiaoning, reso noto dalla stampa internazionale come “il dissidente di Yahoo!”, è stato rilasciato lo scorso 31 agosto, dopo aver scontato 10 anni di detenzione per “incitamento alla sovversione del potere dello Stato”.
La condanna era giunta dopo che il governo cinese aveva identificato Wang Xiaoning come l’autore di alcuni post diffusi su internet che, illustrando la necessità di una pluralità di partiti al governo, criticavano il partito unico di Pechino.
Per risalire all’identità dello scrittore le autorità cinesi si erano avvalse dell’aiuto della filiale di Hong Kong di Yahoo! che aveva rivelato i dati personali della casella email del dissidente.
Wang, che oggi ha 62 anni, non ha mai ammesso la sua colpevolezza, e per questo il tribunale gli ha inflitto la pena massima di 10 anni di detenzione. Durante gli anni di prgionia la polizia ha tentato più volte di estorcergli una confessione. Secondo fonti di stampa, in carcere il dissidente sarebbe stato oggetto di torture e abusi.
In una recente dichiarazione la moglie di Wang ha reso noto che in questi anni la famiglia dello scrittore è stata oggetto di una costante sorveglianza da parte delle autorità statali. “Wang sta lasciando una piccola prigione solo per entrare in una più grande”, ha dichiarato la donna.
A quanto risulta, quello di Wang non è che uno dei tanti casi in cui la Yahoo! Holdings Ltd. ha fornito alla polizia cinese informazioni riservate sull’identità dei suoi utenti. Altri casi noti includono quello della giornalista Shi Tao, condannata a 10 anni di detenzione per aver diffuso illegalmente segreti di stato all’estero, e quelli di altri due dissidenti condannati rispettivamente a 8 e 4 anni per “incitamento alla sovversione del potere dello Stato”.
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