È stata approvata la Direttiva 2012/28/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio per gli utilizzi consentiti delle opere orfane, quelle non direttamente riconducibili ad uno specifico detentore dei diritti.
La nuova direttiva comunitaria, nel quadro di una più ampia armonizzazione delle regole sul copyright dei paesi membri, consentirà a biblioteche, istituti di istruzione, musei, archivi e istituti per il patrimonio cinematografico o sonoro, la digitalizzazione e la diffusione dei contenuti delle opere orfane una volta appurata la paternità ignota e a condizione di un uso esclusivo per finalità culturali. Gli utilizzi consentiti prevedono la messa a disposizione per il pubblico e la riproduzione dell’opera a fini di digitalizzazione, indicizzazione, catalogazione, conservazione e restauro. È inoltre contemplata per i beneficiari della direttiva la possibilità di generare guadagni dall’utilizzo delle opere purché i profitti siano impiegati nel conseguimento degli obiettivi connessi alla missione di interesse pubblico.
Occorrerà perciò che prima di qualunque utilizzo gli istituti svolgano in buona fede una ricerca diligente per individuare possibili titolari dei diritti. Nel caso di una ricerca inadeguata, gli eventuali titolari dei diritti potrebbero porre fine allo status di opera orfana attraverso i mezzi di ricorso per le violazioni dei diritti d’autore previsti nella legislazione nazionale degli Stati membri, conformemente alle disposizioni nazionali pertinenti e al diritto dell’Unione.
La nuova direttiva si muove lungo il percorso della regolamentazione dello spazio digitale con la creazione di una banca dati europea capace di contenere tutte le informazioni relative alle opere orfane. Gli obiettivi della libera circolazione della conoscenza e dell’innovazione nel mercato interno sono ritenuti basilari nel progetto della Commissione «Europa 2020», strategia che include tra le iniziative emblematiche la creazione di un’agenda digitale europea da ultimarsi entro lil 2020.
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