Le notizie presenti negli archivi dei giornali online vanno aggiornate con dati attuali e precisi. È quanto ha stabilito il Garante privacy in due recenti provvedimenti (doc. web n. 2286820 e 2286432) che accolgono i ricorsi di due privati cittadini coinvolti in vicende giudiziarie riportate sulla stampa.
Dopo essersi rivolti invano agli editori delle testate online, i ricorrenti si erano rivolti all’Autorità per chiedere la rimozione di alcuni articoli presenti negli archivi online dei quotidiani che riportavano le vicende giudiziarie che li vedevano coinvolti senza tuttavia riportare gli sviluppi successivi dei procedimenti. In alternativa, chiedevano al Garante l’integrazione o l’aggiornamento delle notizie con gli esiti delle successive sentenze.
Riconoscendo la liceità degli archivi giornalistici online e non volendo comprometterne l’integrità, l’Autorità ha respinto la richiesta di rimozione degli articoli, ma ha ritenuto che i ricorrenti avessero diritto ad ottenere l’aggiornamento o l’integrazione dei dati personali.
Il Garante ha stabilito che spetta all’editore l’individuazione delle modalità con cui segnalare ai lettori gli sviluppi successivi delle vicende (ad esempio, con un link, un banner o una nota all’articolo). Secondo l’Autorità l’aggiornamento garantirebbe il rispetto dell’attuale identità delle persone coinvolte nelle notizie e, allo stesso tempo, fornirebbe un’informazione attendibile e completa al pubblico.
La decisione del Garante si pone in linea con la nota sentenza della Corte di Cassazione n. 5525 del 5 aprile 2012 che ha stabilito l’obbligo per gli editori di aggiornare gli archivi online delle notizie pubblicate in nome del diritto alla contestualizzazione dell’informazione.
La sentenza è stata approfonditamente analizzata nel saggio “Identità personale su Internet: Il diritto alla contestualizzazione dell’informazione” della Prof.ssa Giusella Finocchiaro, pubblicato su “Il diritto dell’informazione e dell’informatica” anno XXVIIC Fasc.3 – 2012, che proponiamo QUI ai lettori.
[…] della persona coinvolta che il diritto ad essere informati del lettore. Un’impostazione che veniva recepita nel marzo 2013 anche dal Garante della Privacy e che nel settembre dello stesso anno vedeva esprimersi in tal senso anche la Corte europea dei […]