La Commissione Europea ha approvato una proposta di revisione della Direttiva comunitaria sull’accesso alle informazioni nel settore pubblico in materia di open data. I dati pubblici saranno accessibili a sviluppatori, aziende e privati cittadini.
Gli open data, cioè i dati prodotti dagli enti governativi accessibili a tutti in formato aperto, sono considerati la più grande singola fonte di informazioni in Europa. L’insieme di questo tipo di dati comprende mappe digitali, dati meteorologici, informazioni sulle società, dati sul traffico stradale e informazioni di carattere giudiziario.
La maggioranza di queste informazioni potrebbe essere riutilizzata da aziende e cittadini per ideare nuovi servizi e prodotti quotidiani come navigatori satellitari, app per smartphone e altri servizi informativi.
Il cambiamento proposto dalla Commissione darà ai privati la possibilità di accedere gratuitamente, o ad un costo limitato, agli open data governativi dell’Unione Europea. Tra questi sono inclusi anche informazioni finora rimaste inaccessibili al pubblico, come dati provenienti da musei, librerie e archivi.
Il riutilizzo dei dati del settore pubblico, attraverso il libero impiego che ne potranno fare i privati sia in ambito commerciale che nel settore del non-profit, permetterà di creare una nuova fonte di valore per l’Europa. Secondo una recente indagine della Commissione Europea (Vickery study), il valore totale dell’industria dell’informazione del settore pubblico dei soli 27 Stati dell’Unione è nell’ordine dei 18 miliardi di euro, mentre l’impatto economico indiretto generato dal loro uso si aggirerebbe tra i 70 e i 140 milioni di euro.
Le modifiche proposte alla direttiva dovranno ora essere approvate dal Parlamento Europeo, per poi essere convertite in leggi nazionali dai governi degli stati membri entro 18 mesi.
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