Su ordine del GIP della Procura di Roma la polizia postale ha avviato un’operazione di sequestro preventivo nei confronti di un gruppo di 27 portali di file sharing italiani ed internazionali tra cui Nowdownload, Videopremium, Rapidgator, Bitshare e Cyberlocker.
L’ordine è scaturito in seguito ad un’indagine avviata da una denuncia per violazione di copyright da parte della Sunshine Pictures, la casa di distribuzione italiana del film d’animazione francese Un Monstre à Paris (Un Mostro a Parigi).
L’indagine della Polizia Postale romana è durata circa un mese e si è conclusa con la richiesta del PM di oscurare i domini mediante il blocco dei relativi riferimenti DNS da parte dei provider italiani.
Vista l’entità dei portali coinvolti nel sequestro, tra cui alcune delle maggiori piattaforme di file sharing internazionali con milioni di utenti in tutto il mondo, si tratterebbe della più grande operazione di oscuramento sul web mai adottata in Italia.
I 27 portali a cui è stato inibito l’accesso sono piattaforme cloud nelle quali gli utenti possono “affittare” uno spazio virtuale per archiviare file personali o scambiare con altri utenti file di grandi dimensioni, con o senza condivisione pubblica. Nonostante questi portali vengano notoriamente utilizzati anche per la condivisione illecita di contenuti protetti da diritto d’autore, l’oscuramento impedirà a migliaia di utenti italiani l’impossibilità di accedere ai file privati della propria casella personale. Per questa ragione diversi commentatori hanno sollevato la questione del bilanciamento d’interessi fra una società commerciale che reclama la protezione del diritto d’autore di una singola opera audiovisiva e il diritto degli utenti ad accedere ai propri file personali.
ho l’impressione che le azioni volte alla protezione del copyright in più di un’occasione rischino di compromettere altre libertà fondamentali (parimenti degne di tutela): anche in questo caso l’oscuramento dei siti renderà impossibile l’accesso dei cittadini italiani al loro materiale legittimamente conservato nelle caselle (vicenda Megaupload docet…)
è troppo ottimistico sperare ancora in una revisione della normativa sul diritto d’autore, che tenga conto dei mutamenti tecnologici intervenuti dal 1941 e dei nuovi modelli di business?
http://punto-informatico.it/3763257/PI/News/agcom-ritorno-al-copyright.aspx
con l’auspicio che lo schema di un (eventuale) provvedimento tenga conto delle recenti esperienze (una per tutte, delibera AGCOM 668/10/CONS)…