Le regole sulla protezione dei dati personali nell’era della globalizzazione devono superare i confini dei singoli stati ed essere adottate su scala internazionale. E’ quanto sostenuto da Angela Merkel durante una recente intervista alla televisione pubblica tedesca ARD.
Sulla scia dello scandalo sul programma di sorveglianza dell’Agenzia per la Sicurezza NAzionale USA, portato alla luce dalle rivelazioni di Edward Snowden, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha sottolineato la necessità di adottare un quadro europeo di tutela della privacy nella gestione dei dati personali su Internet.
“Pretendiamo che le aziende che operano in Europa ci comunichino a chi trasferiscono i dati” ha dichiarato la Merkel. “Abbiamo delle buone leggi nazionali per la protezione dei dati, ma dal momento che Facebook è registrato in Irlanda, si applica la legge irlandese, ed è per questo che abbiamo bisogno di un accordo europeo. Dovremmo anche negoziare un trattato internazionale.”
Nel corso dell’intervista la Merkel ha inoltre espresso il suo sostegno verso una proposta del Ministro dell Giustizia tedesco Sabine Leutheusser-Schnarrenberger per una revisione delle regole in materia di privacy contenute nella Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici delle Nazioni Unite, che risalgono ancora al 1966.
“Nel prossimo futuro, mi aspetto un impegno chiaro da parte del governo statunitense” ha concluso la Merkel “che dovrà rispettare le leggi tedesche se presente sul territorio tedesco. Ci difendiamo da amici, e dobbiamo poter contare l’uno sull’altro”.
La Commissione europea ha accolto con soddisfazione la presa di posizione del Governo tedesco sulla necessità di una regolamentazione unitaria sulla protezione dei dati. Il commissario alla Giustizia, Viviane Reding, ha auspicato pubblicamente che possa essere finalizzata prima delle elezioni che rinnoveranno il Parlamento europeo nel 2014.
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