Il recente d.l. 14 agosto 2013, n. 93 recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere (c.d. decreto sul femminicidio) di cui abbiamo già trattato prevede all’art. 1 comma 3 un’aggravante per gli atti persecutori (reato previsto dall’art. 612-bis del codice penale) commessi con strumenti informatici o telematici.
In sintesi, reiterato invio di sms, offese su social network, upload di contenuti illeciti o offensivi, tutto ciò che può configurarsi come “atto persecutorio” si configura come reato aggravato se commesso con strumenti informatici o telematici.
La nostra giurisprudenza aveva già qualificato questi fatti come reati: ora divengono reati aggravati.
Di fondamentale importanza è che la querela diviene irrevocabile: in termini molto semplici, la denuncia non può essere ritirata.
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