Dopo l’entrata in vigore del discusso regolamento sul diritto d’autore, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha recentemente emesso la prima richiesta di blocco dei DNS da parte dei provider. Il target è il sito cineblog-01.net.
Una pioggia di richieste ha investito l’Authority da quando il controverso Regolamento sul copyright è entrato in vigore. Attualmente sono cinque i provvedimenti in corso, avviati in seguito a segnalazioni da parte di case discografiche e cinematografiche, ma soprattutto da parte della FAPAV, la Federazione Anti Pirateria Audiovisiva, com’è ovvio attivissima nell’attività di segnalazione di opere pubblicate in violazione di diritto d’autore.
Per uno di questi provvedimenti è già stata emessa una delibera vincolante per una disabilitazione di accesso. Si tratta del procedimento che investe il sito www.cineblog-01.net, un sito in lingua italiana che offre un servizio di indicizzazione di link per lo streaming di film e serie televisive. Il sito non ospita direttamente i contenuti pubblicati in violazione di copyright, ma fornisce agli utenti un sistema di catalogazione utile per trovare i link ai contenuti, ospitati su altri siti. Nel caso di cineblog-01, l’Agcom ha avviato un procedimento su segnalazione della società Inthelfilm, che lamentava la diffusione illecita dell’opera Come il vento, un’istanza alla quale sono andate ad aggiungersi ulteriori 8595 violazioni sul dominio segnalate dalla FAPAV.
Dal momento che il sito non risulta ospitato su server italiani, attraverso la delibera l’Agcom ha ordinato ai prestatori di servizi di mere conduit operanti sul territorio italiano di provvedere alla disabilitazione dell’accesso al sito cineblog-01.net mediante blocco del DNS, da realizzarsi entro due giorni dalla notifica del provvedimento, con contestuale reindirizzamento automatico verso una pagina internet redatta dall’Authority.
L’inottemperanza all’ordine impartito con il provvedimento comporta per i provider l’applicazione di sanzioni e la comunicazione agli organi di polizia giudiziaria ai sensi dell’art. 182- ter della legge n. 633/41.
Com’è noto, il Regolamento dell’Agcom è oggetto di tre ricorsi al TAR del Lazio e da diffuse contestazioni da parte di esperti di diritti digitali. Dai contestatori viene lamentato il fatto che il documento regolamenta in via amministrativa fattispecie di reato o illecito già previste dai codici penale e civile, attribuendo all’Authority il potere di bloccare i siti ritenuti responsabili di violazione del diritto d’autore senza l’intervento dell’autorità giudiziaria.
I provider nostrani hanno già provveduto ad istituire il blocco, come si può constatare cercando di raggiungere il sito.
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