Il Garante per la privacy ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che consentirà a Regioni e Province autonome di dare il via al Fascicolo sanitario elettronico, la cartella digitale che raccoglie i dati e i documenti digitali relativi alla storia clinica e sanitaria dei pazienti.
Lo schema di decreto approvato prevede che il paziente, una volta informato chiaramente, possa decidere con maggiore consapevolezza se dare il consenso a che i propri dati personali vengano aggregati e conservati nel Fse. Diversamente il fascicolo rimarrà vuoto e quindi non accessibile, né per finalità di cura, né per finalità di ricerca o di programmazione sanitaria e monitoraggio. Nel caso il paziente acconsenta al trattamento dei dati potrà decidere se dare il consenso solo per finalità di monitoraggio, programmazione e ricerca, con le dovute garanzie di anonimato, o se autorizzarlo anche per finalità di cura.
Anche senza autorizzazione, ha voluto sottolineare il Garante, al paziente non sarà preclusa la possibilità di aderire alle prestazioni del servizio sanitario nazionale.
Il paziente avrà inoltre la possibilità di specificare se far inserire nel Fse alcune informazioni di particolare delicatezza (sieropositività, interruzione volontaria di gravidanza, violenza sessuale, pedofilia, uso di sostanze stupefacenti, parto in anonimato).
Gli accessi al Fse da parte degli operatori del Ssn dovranno essere tracciabili e la consultazione del Fse dovrà essere limitata al personale sanitario che abbia in cura effettivamente il paziente, e solo per il tempo necessario. Per scongiurare il rischio di accessi abusivi, lo schema è stato integrato prevedendo l’obbligo per il titolare del trattamento di avvisare immediatamente il Garante nel caso in cui i dati trattati nell’ambito del Fse subiscano violazioni.
Lo schema di decreto individua anche i primi contenuti da attivare a livello nazionale: i dati e i documenti da inserire nel fascicolo elettronico; le responsabilità e i compiti dei soggetti coinvolti; le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali; le modalità e i livelli diversificati di accesso al fascicolo; i criteri di interoperabilità, i contenuti informativi e le codifiche del profilo sanitario sintetico e del referto di laboratorio.
Il parere del Garante segue il provvedimento generale sullo stesso argomento che nel 2009 l’Autorità aveva emesso in attesa della normativa adeguata. Il testo dello schema di decreto odierno è stato elaborato da un tavolo di lavoro del Ministero della salute cui ha partecipato anche l’Ufficio del Garante.
Aggiungi commento