Alessandra Poggiani è stata nominata direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, l’ente che ha il compito di concretizzare tecnicamente le norme del settore digitale.
In un’intervista recentemente rilasciata al Corriere.it il nuovo direttore generale identifica il progetto sull’identità digitale come una delle principali priorità dell’Agid.
Come spesso ricordato su questo blog, l’identificazione on line oggi è un problema cruciale, soprattutto per lo sviluppo di alcuni servizi che richiedono un accertamento dell’identità come ad esempio i servizi erogati dalla pubblica amministrazione e servizi bancari. Per risolvere questo problema il Parlamento europeo ha approvato il 3 aprile la proposta di Regolamento europeo in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno di cui si attende l’imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La più importante novità della proposta è nello strumento giuridico prescelto: non più una direttiva, ma un Regolamento che sarà direttamente applicabile negli Stati membri, senza atti di recepimento. Per approfondire questo aspetto rimandiamo al recente articolo di Giusella Finocchiaro pubblicato su Nòva 24.
Nel corso dell’intervista la Poggiani ha ricordato anche alcune criticità circa la complessità strutturale e la frammentazione delle competenze che caratterizzano l’attuale scenario italiano e che possono portare a problemi nell’utilizzo del PIN unico per i cittadini. Su questo blog nell’agosto 2013, pochi giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta del cosiddetto “decreto del fare”, abbiamo pubblicato un’analisi relativa all’istituzione del Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale (SPID) che può aiutare a comprendere il contesto di complessità menzionato.
Il nuovo direttore dell’Agid ha inoltre sottolineato l’importanza della realizzazione materiale dei progetti già scritti: “bisogna preoccuparsi dell’operatività e di fare cose che funzionino davvero” ha dichiarato, citando il tema della fatturazione elettronica, la cui prima normativa risale a dieci anni fa. Per contestualizzare l’esempio, più che opportuno, può essere utile la lettura dell’articolo di Giusella Finocchiaro pubblicato sul Il Corriere delle Comunicazioni il 7 luglio 2014 che illustra il quadro situazione normativa in materia di fatturazione elettronica
La puntualità nel rilevare le principali problematiche dell’attuale scenario dell’Italia digitale sembra essere di ottimo auspicio per la nuova direzione e per la futura concretizzazione dei progetti elencati da parte dell’Agid. Si attendono dunque con interesse i nuovi sviluppi.
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