Tre fra le maggiori case automobilistiche sono accusate di avere omesso le informazioni sui rischi legati ai sistemi informatici installati nelle proprie vetture.
In una class action depositata presso una Corte Distrettuale californiana, diversi acquirenti accusano General Motors, Ford e Toyota di avere deliberatamente nascosto ai consumatori i rischi connessi alle tecnologie presenti nelle autovetture di ultima generazione. L’accusa è stata formulata dopo che “60 Minuti” un popolare show televisivo americano, ha dimostrato che il sistema informatico di bordo è vulnerabile ad intrusioni digitali non autorizzate e i sistemi di comando, come frenata e accelerazione, possono essere controllati da terzi contro la volontà del guidatore.
Secondo gli acquirenti, la mancanza di informazioni offerte sui propri nuovi equipaggiamenti, sulla scarsa sicurezza e la conseguente esposizione a violazioni da parte di malintenzionati, renderebbe le tre case automobilistiche responsabili di frode, falsa pubblicità e violazione della normativa sulla tutela dei consumatori.
L’accusa collettiva ha offerto a sostegno delle proprie ragioni un documento della DARPA, agenzia Governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, nel quale viene confermata l’impossibilità del conducente di mantenere controllo della vettura nell’eventualità di un intervento dall’esterno sul codice di supervisione dell’impianto elettrico.
Sono molti i modelli di ultima generazione a rischio di “hackeraggio” che affidano la gestione della parte elettronica, e dunque la sicurezza dei viaggiatori, a una rete CAN (Controller Area Network), a quanto pare, tutt’altro che invalicabile.
Si attende la che Ford, General Motors e Toyota rispondano alle accuse.
Aggiungi commento