La Commissione europea ha avviato un’azione formale contro il colosso americano per abuso di posizione dominante.
Con una “comunicazione di obiezioni” la Commissione europea ha ufficializzato l’avvio di una doppia procedura antitrust nei confronti di Google. Sotto accusa, l’abuso di posizione dominante nel mercato delle ricerche di shopping online e la possibile violazione delle regole Ue operata da Android, il sistema operativo dedicato agli smartphone.
L’indagine, iniziata cinque anni fa, si è conclusa con uno statement of objection nei confronti di Google, accusato di favorire una maggiore visibilità ad alcuni prodotti nei risultatidi ricerche per acquisti, indipendentemente da un’effettiva comparazione dai prodotti della concorrenza. L’Ue ritiene che il colosso di Mountain View non abbia applicato al proprio sistema per lo shopping la logica utilizzata per gli altri servizi analoghi.
L’accusa inerente al sistema operativo Android, è invece quella di avere approfittato della posizione dominante per imporre l’installazione esclusiva dei propri servizi e applicazioni, tra cui Google Play, l’app store preinstallato su tutti i sistemi Android.
L’antitrust europeo ha sottolineato l’importanza della differenziazione del mercato delle ricerche generiche online da quello per la comparazione dei prezzi dei prodotti che si possono acquistare su Internet.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal nei giorni scorsi, le azioni dell’Autority potrebbero concretizzarsi con multe per oltre 6 miliardi di dollari.
Il precedente di un colosso americano multato in Europa ha visto Microsoft e Intel versare rispettivamente 800 milioni e 1,2 miliardi di dollari. Per ovviare al rischio della pesante multa, Google dovrà rimediare ai dubbi della commissione europea.
Nel frattempo, con un comunicato pubblicato sul proprio blog, Big G ha fatto sapere di essere in profondo disaccordo con lo statement of objections: il servizio “shopping” non avrebbe creato danni alla concorrenza, gli accordi con i partner di Android avverrebbero su base volontaria e il sistema operativo non obbligherebbe l’utilizzo di Google.
Il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager ha precisato che l’indagine su Google, oggi concentrata sui servizi shopping, potrebbe estendersi anche agli altri servizi maps, hotel e flight. Dall’avvio della procedura, Google ha 10 settimane di tempo per presentare la propria versione dei fatti.
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