L’Article 29 Working Party ha accolto la pubblicazione dei testi giuridici alla base del cosiddetto Privacy Shield, lo scudo UE-USA per la privacy.
I testi, presentati dalla Commissione europea lo scorso 29 febbraio, comprendono i principi che le imprese sono tenute a rispettare, nonché gli impegni scritti del governo degli Stati Uniti (che saranno pubblicati nel U.S. Federal Register) sull’applicazione dell’accordo, comprese assicurazioni sul rispetto delle garanzie e delle limitazioni in materia di accesso ai dati da parte delle autorità pubbliche.
In accordo con l’art. 30(1)(c) della Direttiva 95/46/CE, l’Article 29 Working Party ha annunciato che procederà con un’analisi molto accurata dei testi e della bozza di “adequacy-decision” della Commissione Europea per determinare il livello di protezione garantito dall’accordo USA-UE Privacy Shield. Il parere del Working Party, composto da rappresentanti degli Stati membri e le autorità europee per la protezione dei dati, sarà determinante per procedere con la decisione finale del collegio.
In quest’ottica, i vari gruppi di lavoro del Working Party si mobiliteranno per soppesare i livelli di garanzie dell’accordo, sia in considerazione degli aspetti commerciali, sia delle limitazioni alla sicurezza nazionale, all’interesse pubblico e dei processi di enforcement.
Il giudizio del Working Party terrà conto, inter alia, della sentenza della corte di giustizia dell’Unione Europea del 6 ottobre 2015 sul caso Schrems, della giurisprudenza europea sul tema dei diritti umani fondamentali, della lettera del 10 aprile 2014 sul Safe harbor inviata dal Working Party alla Commissione Europea e dei documenti del Working Party relativi ai trasferimenti di dati personali verso paesi terzi.
La bozza di parere del Working Party verrà presentata allla prossima assemblea plenaria del 12 e 13 aprile 2016.
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