L’Antitrust ha espresso parere favorevole sulla proposta di legge presentata alla Camera lo scorso 2 maggio e volta a disciplinare la cosiddetta sharing economy con un approccio trasversale ai diversi settori professionali.
Intervenendo in audizione presso le Commissioni Trasporti e Attività produttive di Montecitorio, il Presidente dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella si è espresso a favore della proposta di regolamentazione sulla sharing economy: “è opportuno disciplinare l’attività delle piattaforme che consentono di gestire rapporti sia profit sia non profit, per scambi di casa, affitti privati, taxi privati, car sharing, banche del tempo e quant’altro”.
Citando le previsioni economiche secondo cui nei prossimi 10 anni si assisterà ad un aumento degli introiti derivati dalla condivisione di beni e servizi dagli attuali 13 a 300 miliardi, il Presidente dell’Antitrust ha dichiarato di aver apprezzato “l’iniziativa di una consultazione pubblica, attraverso un sito dedicato, idonea a coinvolgere il più ampio numero possibile di competenze”. Pitruzzella evidenzia l’importanza di “prevenire o evitare conflitti tra piattaforme come Uber e Airbnb, da una parte, e i tassisti e gli albergatori dall’altra”, insistendo anche sulla “opportunità di una regolazione leggera che protegga il processo di innovazione e mantenga il mercato aperto per i potenziali innovatori, scongiurando il rischio di regolazioni coercitive, inadeguate e quindi potenzialmente controproducenti”.
L’Italia sarebbe il primo paese a regolarizzare questo settore economico in forte espansione, che conta fra i suoi servizi gli ormai famigerati Uber (ora vietato nel nostro Paese) e AirBnB.
Il testo è frutto di un lavoro di un anno e mezzo svolto da un gruppo di parlamentari dell’Intergruppo Parlamentare per l’Innovazione Tecnologica.
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