È stata presentata la relazione annuale 2017 sulle attività svolte dal Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Il 2017 ha peraltro rappresentato per l’Autorità una data importante segnando i primi vent’anni di attività con l’ introduzione nel nostro ordinamento della normativa sulla privacy, che dal 25 maggio di quest’anno è disciplinata del nuovo Regolamento Ue .
È stato evidenziato, nel corso della presentazione, che gli attacchi informatici contro i dati personali hanno toccato la soglia di 140 al giorno e che dal 25 maggio sono aumentate di oltre il 500% le comunicazioni di data breach al Garante.
Si è ribadita la grande attenzione al cyberbullismo, ai social network e alle piattaforme web, alle fake news e allo stato di sicurezza delle banche dati pubbliche.
È proseguito il lavoro svolto per assicurare la protezione dei dati on line, a partire dai grandi motori di ricerca e dai social network. Nel 2017 si sono andati consolidando i criteri per l’esercizio del diritto all’oblio e per una sua tutela al di là dei confini europei.
L’Autorità ha fornito riscontro a circa 6.000 reclami e segnalazioni con specifico riferimento a marketing telefonico (in costante aumento), credito al consumo, videosorveglianza, concessionari di pubblico servizio, recupero crediti, settore bancario e finanziario, assicurazioni, lavoro, giornalismo, enti locali, sanità e servizi di assistenza sociale.
Sul fronte del telemarketing aggressivo il Garante è intervenuto contro la prassi del cosiddetto “web scraping”, ossia la pratica di raccogliere in maniera automatica ed indiscriminata dati personali presenti in rete tramite appositi software alla ricerca di nomi, cognomi, indirizzi, numeri di telefono, mail per poi contattare gli utenti senza consenso.
Nel settore della sanità il Garante è intervenuto per semplificare le procedure connesse ai nuovi obblighi sui vaccini e favorire lo scambio tra scuole e Asl. Ha dato il via libera al sistema informativo dei trapianti, è intervenuto a ricordare le garanzie relative ai dati sull’Hiv, ha espresso parere favorevole sul registro dei tumori della Regione Lazio.
Nel mondo del lavoro il Garante ha fissato le regole per l’uso delle nuove tecnologie dopo l’introduzione del Jobs Act, con particolare riguardo alla geolocalizzazione dei lavoratori. Ha vietato i controlli indiscriminati su mail e smartphone.
In materia di trasparenza online della Pa il Garante ha richiamato il Governo alla necessità di contemperare obblighi di pubblicità degli atti e dignità delle persone e ha fissato alcune regole per l’esercizio del diritto di accesso civico. Ha bloccato la diffusione on line, su siti di amministrazioni pubbliche, di dati sensibili delle persone. Ha espresso preoccupazioni sul nuovo censimento permanente, che prevede integrazione di banche dati e uso massivo dei dati dell’intera popolazione.
Una particolare azione è stata intrapresa per aumentare il livello di sicurezza della Pa digitale e per rafforzare le garanzie per i cittadini nell’attuazione dello Spid. Sul nuovo Codice dell’amministrazione digitale (Cad), il Garante ha sollevato la questione dell’accesso indiscriminato ai dati relativi al “domicilio digitale” dei cittadini e chiesto regole più specifiche per l’accesso ai servizi digitali delle PA e per l´utilizzo dei dati anagrafici.
Il testo integrale della relazione annuale è consultabile sul sito del Garante per la Protezione dei dati personali.
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