La Commissaria europea alla Giustizia ha richiesto a Facebook e ad Airbnb di adeguarsi entro fine anno alla richiesta di trasparenza sui termini di utilizzo e i servizi offerti ai suoi utenti. In caso contrario, la Commissione Ue chiederà alle autorità di tutela dei consumatori di intervenire con sanzioni.
In ottemperanza alla richiesta dello scorso luglio da parte della Commissione europea e delle autorità garanti dei consumi europee, Airbnb si è impegnato ufficialmente a compiere i cambiamenti necessari ai suoi “terms and conditions” e migliorare il sistema di presentazione dei suoi prezzi. In particolare, la piattaforma ha acconsentito a rendere immediatamente evidente il prezzo totale delle offerte di soggiorno, incluse le tariffe extra per servizi e pulizie. E nel caso in cui non sia possibile fornire il prezzo complessivo si impegna a informare chiaramente i consumatori della possibilità di costi aggiuntivi.
Inoltre, Airbnb ha dichiarato che d’ora in avanzi sarà possibile comprendere chiaramente se un offerta proviene da un cittadino privato o da un hosting professionale, in considerazione del fatto che le tutele del consumatore cambiano da un caso all’altro.
Sarà inoltre chiarito che gli utenti potranno avvalersi delle norme legali del loro paese di residenza ed, in particolare, la piattaforma espliciterà il diritto a querelare un host nel caso di danni a persone o cose.
Airbnb avrà inoltre l’obbligo di informare gli utenti in caso di termine di un contratto o nel caso di rimozione del contenuto e offriranno ai consumatori il diritto ad appellarsi e richiedere una compensazione.
L’azienda dovrà finalizzare i suoi impegni e procedere con l’implementazione dei cambiamenti nel suo sito, in tutte le lingue dell’Area Economica Europea, prima della fine di dicembre 2018. In caso di non ottemperanza le autorità garanti dei consumi potranno intervenire con misure costrittive.