“Credo che la soluzione non sia quella francese di tagliare il collegamento a chi scarica illegalmente canzoni. La soluzione è creare un sito dove i ragazzi possano scaricare brani i cui diritti d’autore sono garantiti da uno o piu’ sponsor” questa l’opinione espressa dal ministro dell’interno Roberto Maroni durante un’intervista al settimanale Panorama.
Il ministro, che già nel 2006 aveva ammesso di scaricare musica illegalmente da internet, torna a parlare di file sharing lanciando una proposta di apertura verso i cosiddetti pirati.
Una dichiarazione che non è piaciuta alla Federazione Industria Musicale Italiana che ha replicato ricordando al ministro come la pirateria digitale nel 2008 sia costata 10 miliardi di euro alle industrie creative dell’unione europea causando la perdita di 185.000 posti di lavoro.
La proposta del ministro ha invece suscitato l’approvazione di molti politici e giornalisti sostenitori della libera circolazione dei contenuti culturali. L’Associazione radicale Agorà Digitale ha scritto una lettera aperta a Roberto Maroni per legalizzare gli usi non commerciali del file-sharing. In particolare, il ministro viene esortato a chiedere l’abolizione della legge Urbani nella parte in cui criminalizza il file sharing sanzionandolo penalmente. La lettera è stata sottoscritta da parlamentari di entrambi gli schieramenti, da accademici e da diversi giornalisti tra cui Alessandro Gilioli e Vittorio Zambardino.
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