Facebook ha recentemente annunciato l’introduzione di una nuova funzione automatica che permetterà al social network di riconoscere la presenza di volti umani nelle fotografie caricate dagli utenti.
La nuova tecnologia, già presente in alcune fotocamere digitali, renderà l’operazione di tagging più facile. Gli utenti non dovranno più selezionare l’area della foto in cui compare la persona da segnalare; per associare il profilo di un amico ad un’immagine basterà digitare il nome in corrispondenza dell’area del volto già rilevata dal programma.
La novità, secondo quanto dichiarato da Sam Odio, Photo menager di Facebook, vorrebbe rendere più rapida la noiosa procedura dell’amata pratica di taggare gli amici.
Tuttavia, la funzione del tagging è anche conosciuta come una delle principali minacce per chiunque voglia tutelare la propria privacy sui social network. Com’è noto, la segnalazione della presenza di un utente in una foto rende l’immagine immediatamente visualizzabile da tutti i contatti dell’utente segnalato. E, nonostante il tag possa essere rimosso, è difficile che la rimozione avvenga prima che molti utenti abbiano visualizzato la foto. Un particolare che può creare danni di reputazione anche piuttosto gravi, come ha dimostrato l’episodio della “piratessa ubriaca” (citato anche da Viktor Mayer-Schönberger in Delete. Il diritto all’oblio nell’era digitale) .
Ogni giorno su Facebook vengono caricati circa 100 milioni di fotografie. Inevitabilmente, questa nuova automazione incrementerà considerevolmente il numero di utenti taggati con o senza autorizzazione. Sarebbe quindi auspicabile che il social network introducesse anche un’impostazione per impedire di essere taggati a priori.
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