Collegare la parola book alla fine di un’altra parola equivale a sfruttare illecitamente il marchio di Facebook, almeno secondo i legali del famoso social network.
Per questa ragione l’azienda di Mark Zuckerberg ha recentemente presentato una querela contro Teachbook, un piccolo social network rivolto ai soli insegnanti, per usurpazione del marchio registrato e concorrenza sleale.
“Se altri possono usare liberamente un sostantivo generico più la parola book come marchio per un network service che si riferisce ad una particolare categoria di individui, il suffisso book potrebbe diventare un termine generale per intendere “online community” o “networking service” o “social network” dichiarano i legali di Facebook nel testo della querela pubblicata da Wired “ e ciò svaluterebbe la particolarità del marchio Facebook“.
Su Wired anche la risposta di Greg Shrader, menager di Teachbook : “È una situazione da Davide e Golia. Stanno lanciando bombe contro zanzare. Sono convinti che rinegozieremo e che in un certo senso loro possiedano la parola book” .
La pretesa dell’esclusività sul suffisso –book sembra comunque travalicare il confine dei soli social network. Pare infatti che Facebook abbia anche minacciato di prendere le vie legali contro un blog di viaggi – Placebook – che ha poi prudentemente cambiato il suo nome in Triptrace.
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